Pannelli Solari a Circolazione Naturale e Forzata, Differenze

I pannelli solari possono essere a circolazione naturale o a circolazione forzata e funzionano in maniera completamente diversa. I due modelli sono molto simili e si differenziano, agli occhi dei meno esperti, solo per la posizione del serbatoio.
Nel sistema a circolazione naturale non ci sono centraline o circuiti elettrici che alimentano la pompa dell’acqua. Questo tipo di pannello solare sfrutta leggi fisiche naturali (principio termosifonico) per il suo funzionamento.

In questo sistema e’ sufficiente mantenere il serbatoio dell’acqua calda in posizione più alta rispetto al collettore. Secondo la legge fisica per cui un liquido caldo tende a stare al di sopra di un liquido con temperatura più bassa, si andrà a creare un circolo continuo nelle tubature. Praticamente il liquido del serbatoio raffreddandosi tornerà verso il pannello, che a sua volta lo scalderà e lo farà risalire verso il serbatoio.

Come per il sistema a circolazione forzata, anche in questi impianti, ci sono due circuiti di tubature distinte: una per l’antigelo e l’altro per l’acqua potabile utilizzata nei servizi igienici domestici.

I pannelli solari a circolazione naturale sono molto convenienti in termini di costo e in quanto richiedono pochissima manutenzione, per contro sono meno efficienti e in caso di maltempo tendono a disperdere il calore. Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria di questi impianti e’ sufficiente ogni monitorare il livello del liquido termovettore ed eventualmente controllare che non ci siano danni o perdite. In questi circuiti e’ consigliabile utilizzare acqua con anti-congelante (glicole) per evitare i danni prodotti dalle ghiacciate dei mesi invernali.

I pannelli solari a circolazione forzata si servono di una pompa elettrica collegata tramite sonde ad una centralina solare per far circolare l’acqua scaldata dai raggi del sole. Praticamente questo impianto e’ più complesso perché ha i pannelli solari collegati alla serpentina che si trova nel serbatoio. Il fluido dei pannelli si scalda e da’ l’input ad una centralina elettronica che comanda una pompa elettrica. Così facendo il fluido caldo va nella serpentina e scalda l’acqua presente nel serbatoio.
I lati positivi della circolazione forzata son proprio dovuti al fatto che il funzionamento avviene in “maniera forzata”, quindi il serbatoio (che può avere un ingombro fino a 300-500 kg) non pone vincoli di posizionamento ed esteticamente all’esterno dell’abitazione ci sono solo i pannelli.

Inoltre, questo genere di impianto, rispetto a quello a circolazione naturale, consente al fluido di girare in maniera più veloce all’interno del circuito, che inevitabilmente si traduce in un’ottimizzazione del rendimento. Il lato negativo e’ rappresentato dai maggiori costi di assistenza e manutenzione, che possono lievitare in caso di guasto alle sonde, alla pompa e alla centralina.

Un kit completo per un impianto solare a circolazione naturale per la produzione di acqua e per il riscaldamento completo di pannello, serbatoio in vetroresina da 150 litri e con tutto quello che serve per il montaggio costa circa 1300 euro. Un sistema del genere assicura acqua calda sufficiente per 2 o 3 persone, cioè fornisce 250 litri di acqua a 40 gradi ogni giorno.

Per quanto riguarda un impianto solare termico a circolazione forzata, avendo un funzionamento più complesso ha un costo più elevato. Il prezzo per un impianto da 300 litri solo per acqua si aggira intorno ai 5000 euro che possono arrivare a 25000 euro per un impianto per acqua e per il riscaldamento da 3000 litri, di solito usato in contesti industriali o lavorativi.

Ovviamente, in entrambi i casi, l’impianto dovrà essere adeguato a parametri quali le dimensioni della casa, vedere dimensionamento dei pannelli solari, l’isolamento termico, il tipo e il numero di corpi riscaldanti e il nucleo di persone che vi abitano.

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